EXIT-ΕΛΛΑΣ |
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Queste sono le parole di Indro Montanelli
che hanno risvegliato gli animi e le coscenze di moltissimi italiani.
Nel suo intervento al convegno promosso
dalla Fondazione Floriani di Milano, Montanelli ha espresso quello che
EXIT-Italia sostiene da tempo: la morte con dignità e senza inutili
sofferenze devono essere una nostra libera scelta.
Successivamente, nel corso di un incontro
presso la sua abitazione, Montanelli ha ribadito ai rappresentanti di EXIT-Italia
(il presidente Emilio Coveri, Barbara Beccaria e Alberto Zambernardi) le
sue idee e la sua determinazione nei confronti di un tema tanto importante
come quello dellÕeutanasia.
A Montanelli, cui è stata consegnata
la tessera "ad honorem n¡ 1" di EXIT-Italia, un grazie di cuore per
ciò che ha voluto dimostrarci e per l'appoggio che ci vorrà
offrire nel corso del nostro cammino.
Possiamo dire di avere ormai raggiunto un
buon consolidamento a tutti i livelli, primo fra tutti quello territoriale.
Uno degli importanti obiettivi era infatti
quello di avere su tutto il territorio la presenza di un organismo che
potesse rappresentare il punto di riferimento dell'eutanasia in Italia.
Molti si sono chiesti perchè non
ci siamo chiamati Associazione per l'Eutanasia o non abbiamo introdotto
il termine 'eutanasia' nel nostro logo. La ragione è semplice: anche
se il concetto è identico, e soprattutto lo scopo per cui ci siamo
costituiti, abbiamo voluto adottare la dicitura che hanno tutte le altre
Associazioni consorelle del Mondo. L'importante è avere riconosciuto
legalmente il diritto che ci consenta di disporre della fine della nostra
esistenza in modo dignitoso. Vorrei ora riflettere sul concetto di 'EUTANASIA
PASSIVA E ATTIVA'.
Perchè passiva? Perchè ribadisce
il concetto dell'autoeliminazione, qualora fossimo in grado di farlo, al
contrario, il termine attiva presuppone che vi sia qualcuno che ci aiuterà
a terminare l'esistenza, qualora non fossimo più in grado di agire.
Un gruppo di lavoro ha elaborato una bozza
di proposta di legge che attualmente è al vaglio dei nostri migliori
giuristi, membri del Comitato Etico-Scientifico, e che verrà proposta
ai dirigenti in febbraio a Roma, in una riunione che rivestirà un'importanza
fondamentale.
L'approvazione o meno del testo ci consentirà
nel più breve tempo possibile di chiedere al legislatoe, cioè
i membri del Parlamento che, condividendo il nostro obiettivo, si faranno
promotori di una proposta di legge che tenga in considerazione la libertà
di ciascuno per una scelta libera e senza costrizioni.
A garanzia di tutto ciò vi è
il Testamento Biologico - Living Will, disposizioni di volontà che
dovranno essere accettate dall'Ordinamento Costituzionale Italiano garante
del diritto, che rispetti le libertà dei cittadini.
Sono occorsi tre anni per arrivare fin qui.
Abbiamo avuto il riconoscimento della Federazioni Europea e Mondiale delle
Associazioni che lottano come noi.
Questa è anche la nostra forza; oltre
a voi tutti, che ci avete seguito e sostenuto, ora vi è anche la
Federazione delle altre Associazioni: non siamo soli, ma dovremo continuare
a lottare comunque.
La nostra Organizzazione è molto
solida e ben coordinata a livello nazionale e internazionale.
Con il progetto di legge si apre una nuova
sfida alle istituzioni democratiche, ma vedrete che quel diritto lo otterremo,
come otterremo il riconoscimento giuridico del Testamento Biologico.
Nel frattempo la nostra attività
a livello regionale non si è certo fermata; siamo stati a Firenze,
Milano, Biella dove abbiamo il nuovo Coordinamento di Zona piemontese,
a cui si è affiancato quello di Cuneo-Mondovì; a Napoli,
dove abbiamo riunito per la prima volta gli amici del sud Italia, che sta
procedendo bene con le adesioni; in Sardegna per ribadire la nostra presenza
in quella Regione, dove la coordinatrice di Zona, Maria Gasparoni, di Golfo
Aranci, propaganda l'iniziativa in modo strepitoso.
Abbiamo aggiunto due Coordinamenti di Zona
con Claudio Triscoli e Lucio Salvi, rispettivamente per le aree Roma/Terni
e Caserta.
Molto presto si aggiungeranno probabilmente
le aree di Bari, Ancona, Pescara e Cagliari.
Abbiamo incontrato a Parma gli amici dell'Emilia-Romagna
e per tale manifestazione dobbiamo ringraziare il dr. Rodolfo Maramotti
che ci ha dato, insieme agli altri coordinatori di zona Bussei, Cerati
e Vegetti, un grande supporto logistico.
Infine il Veneto, ancora oggi rimane la
seconda regione italiana per adesioni e con i sei Coordinatori di Zona
e la Vicepresidente del Consiglio Generale sta avendo ottimi risultati
a livello di contatti con altre organizzazioni, prima fra tutte l'U.A.A.R.
- Unione Atei Agnostici Razionalisti - e la SOCREM.
Durante il mese di gennaio 2000, a Padova,
avremo un convegno-incontro sul tema dell'eutanasia; sarˆ un'occasione
per incontrare tutti gli Amici della regione.
E' comunque necessario che vi iscriviate
al più presto, se non ancora fatto, e che espandiate il più
possibile la nostra iniziativa, per poterci presentare a Roma numerosi.
Riceverete cos“ la tessera dell'Associazione
ed il tesserino del Testamento Biologico da voi siglato e che riunisce
a grandi linee ciò che si è dichiarato, tranne le varie specifiche
personali, indicate sull'originale da ciascuno di noi.
La quota di iscrizione è di euro
15.00 ed è vitalizia, ossia non ci si dovrà
mai più iscrivere con nuovi versamenti.
Invece, come da statuto, tutti noi saremo
tenuti a versare, quando ci verrà richiesto, la quota associativa
annuale per poter far fronte alle spese per francobolli, spese postali,
bollettini informativi (necessari per tenervi informati sulle nostre attività).
Probabilmente entro fine aprile 2000, verrà
indetta la prima Assemblea dei Soci, in modo che possiate rendervi conto
di ciò che si è fatto, sia dal punto di vista organizzativo
sia da quello finanziario.
Rinnovo i miei più cari saluti e
vi ricordo che sono sempre a disposizione per qualsiasi questione vi stesse
a cuore.
Emilio Coveri - Presidente
Da qualche tempo vi parliamo di una bozza
di progetto di legge che un gruppo di lavoro ha elaborato e completato
proprio in questi giorni.
Le fasi che si dovranno percorrere, prima
di presentare tale bozza ai parlamentari, preposti dalla Carta Costituzionale
Italiana alla funzione legislativa, sono tre:
1. revisione della bozza da parte dei nostri
uffici legali insieme al Comitato ristretto composto dai giuristi membri
del Comitato Etico-Scientifico;
2. revisione ed approvazione del testo,
eventualmente modificato dai dirigenti iscritti (e non aderenti) per la
definitiva stesura;
3. approvazione e ratifica da parte del
Consiglio Generale di EXIT-Italia in riunione congiunta con i Collegi dei
Probiviri e dei Sindaci e Revisori.
Nel frattempo avremo già interessato
alcuni Parlamentari che hanno dimostrato interesse all'eutanasia e potremo
presentarci a Roma, non appena otterremo la convocazione.
La nostra bozza, la prima in assoluto che
parla di 'eutanasia' in Italia, cioè richiede specificamente il
Diritto di poter scegliere come morire, si compone principalmente di quattro
capitoli:
1. Relazione introduttiva sulla proposta.
2. Relazione su ciascun articolo di legge.
3. Indicazione degli articoli che dovranno
comporre la normativa.
4. Elencazione di tutti gli articoli delle
leggi citate o comma o paragrafi che dovranno essere eliminati con la nostra
bozza, affinchè non sia impedita la pratica dell'Eutanasia - sia
attiva che passiva - e per poter disporre di tutte le garanzie a tutela
del malato e di chi lo aiuterà.
Teniamo a precisare che la nostra bozza
non ha niente a che vedere con quelle di altri organismi e soprattutto
non mira a coprire classi o lobbies da certe responsabilità.
La nostra bozza ha un unico scopo: la tutela
della persona malata a cui evitare inutili sofferenze e lo scagionamento
da qualsiasi responsabilità per chi la aiuterà a morire (suicidio
assistito).
Disposizioni a garanzia della libertà
di scelta
in materia di interruzione volontaria della
propria sopravvivenza.
(bozza di documento)
Art. 1
E' diritto fondamentale di ogni individuo
scegliere, senza costrizione alcuna e determinare, tramite disposizione
di volontà, in caso di patologia grave, dolorosa ed irreversibile,
le modalità della fine della propria esistenza, affinché
avvenga senza sofferenze.
E' diritto di ognuno, inoltre, vincolare
al proprio consenso informato i servizi e le strutture sanitarie riguardo
qualsiasi atto diagnostico e terapeutico.
Art. 2
Per dichiarazione di volontà si intende
quell'atto formale di autodeterminazione (cosiddetto "testamento biologico"),
firmato dall'interessato nella pienezza delle sue facoltà di intendere
e di volere, con cui l'individuo stesso detta le sue volontà riguardo
alla fine della propria esistenza.
Art. 3
Per il principio di autodeterminazione dell'individuo,
ogni persona giuridicamente capace ha il diritto di essere informata, in
modo completo e comprensibile, riguardo diagnosi, prognosi, benefici e
rischi delle procedure diagnostiche e terapeutiche suggerite, prospettive
terapeutiche alternative, nonché il diritto di esprimere il proprio
consenso o rifiuto in relazione alle soluzioni prospettate.
Art. 4
La dichiarazione di volontà di cui
all'art. 2, diviene vincolante e rimane valida anche nel caso in cui il
firmatario abbia perso la propria capacità di intendere e di volere.
In caso di ricovero ospedaliero, la dichiarazione
di volontà deve essere allegata alla cartella clinica.
La dichiarazione di volontà è
comunque revocabile in qualsiasi momento.
Art. 5
La dichiarazione di volontà deve
essere resa con atto pubblico.
Ogni individuo capace nomina un fiduciario,
che, nel caso in cui sopravvenga uno stato di incapacità naturale,
garantisca l'adempimento delle indicazioni contenute nella dichiarazione
di volontà.
Art. 6
Qualora una persona si trovi in stato di
incapacità naturale e sia venuto meno il fiduciario, il Giudice
Tutelare provvede alla nomina di un nuovo fiduciario, su segnalazione di
chiunque sia venuto a conoscenza della situazione.
Art. 7
Colui o coloro che attueranno le disposizioni
stabilite nella dichiarazione di volontà non sono penalmente perseguibili.
Pertanto l'art. 50 del c.p. è così integrato: "Altresì
non è punibile chi procura la morte di una persona che ha sottoscritto
la dichiarazione di volontà".
Gli articoli 579 c.p. "Omicidio del consenziente"
e 580 c.p. "Istigazione al suicidio" non si applicano quando la morte sopravviene
nei casi previsti dalla presente legge.
Revisione fatta a Roma, 12 febbraio 2000.
Ora ci resta soltanto una cosa da fare: aumentare
il numero di soci ed aderenti per portare a Roma la nostra proposta debitamente
regolarizzata da una legge.
Per essere presi in considerazione dobbiamo
però essere numerosi: se ognuno di noi portasse almeno un altro
Socio, raddoppieremmo già il numero attuale!
Diamoci da fare dunque, affinchè
il nostro obiettivo possa esere raggiunto.
Claudia Del Santo - Consiglio Generale
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